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Da Trieste alla Luna in stereo3D: Vedere il mondo e restargli nascosto

21 dicembre 2016 / 19 febbraio 2017
Palazzo Gopcevich – Sala Selva
ingresso gratuito

Apertura da martedì a domenica
dalle ore 10.00 alle ore 17.00

L’esposizione dedicata al Fondo delle fotografie stereoscopiche, conservato presso la Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste, offre per la prima volta al pubblico una selezione dei positivi su carta e diapositive su vetro realizzate tra il 1850 e il 1930.

La mostra consolida l’intento di far conoscere e valorizzare il patrimonio posseduto dalla Fototeca cittadina, svelando in questo caso il mondo delle stereoscopiche che, dal 1851, anno in cui vengono proposte all’Esposizione internazionale di Londra e affascinano la Regina Vittoria, diventano così popolari da contribuire significativamente alla diffusione della fotografia, soprattutto di soggetti turistici.

Le vedute delle destinazioni turistiche consentono di effettuare i primi viaggi “virtuali” intorno al mondo: di ri-conoscere i luoghi senza conoscerli. Si tratta di uno strumento che precede i successi degli audiovisivi novecenteschi con cui ha in comune l’uso sociale, la centralità della casa, la partecipazione della famiglia nella sua interezza, l’essere oggetto di divertimento e di istruzione al contempo. Lo stereoscopio consente al fruitore di immagini di viaggiare comodamente seduto in poltrona accanto al caminetto, come dice Charles Baudelaire, vedere il mondo e restargli nascosto.

Il fondo delle fotografie stereoscopiche conservato presso la Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte è composto di 728 beni fotografici descritti, digitalizzati e resi accessibili al pubblico nel Catalogo integrato dei beni culturali.

La consistenza numerica e la qualità del fondo fotografico, arricchitosi nel corso degli anni grazie a diverse donazioni e acquisizioni, lo rende particolarmente interessante, sia da un punto di vista storico, che artistico.

La raccolta triestina propone i luoghi simbolo dell’immaginario turistico: Trieste, le città italiane del Grand Tour, d’Europa, dell’Egitto e dell’esotico Oriente, e persino della Luna. La produzione, sempre più popolare anche a livello amatoriale, tuttavia non si limita a raccontare i monumenti e le vedute, si amplia alla descrizione di tableuax vivants, scene di genere o ricostruzioni storiche, con intenti didattici o edificanti, talvolta anche erotici, mettendo in posa modelli e comparse.

Tutti insieme costituiscono, citando lo scienziato, letterato e grande consumatore di immagini stereoscopiche, lo statunitense Oliver Wendell Holmes (1809-1894), una grande biblioteca fotografica della natura che apre al viaggio, immergendo lo spettatore in una dimensione sensorialmente avvolgente, dall’effetto ipnotico e virtuale.

Le immagini proposte sono principalmente in bianco e nero, talvolta colorate a mano, provenienti in gran parte da atelier fotografici attivi in città.

Una selezione di lastre di Arturo Benussi (1866-1938), gentilmente concesse dalla famiglia, arricchisce l’allestimento estrapolato dal patrimonio comunale. Il fotografo amatoriale triestino di grande talento produce alcune immagini stereoscopiche perlopiù colorate: tratto caratteristico delle stereoscopiche borghesi dei primi del ‘900, che raccontano Trieste, il Friuli, Venezia, la Dalmazia e la Bosnia.

Ospitata nella Sala Selva, al piano terra di Palazzo Gopcevich, la mostra prevede anche uno spazio interattivo dove sarà possibile provare le emozioni della visione stereoscopica.


Stereo 3D pictures from Trieste to the Moon: how you can watch the world and be hidden from it.

From December 22nd 2016 to February 19th 2017

This exposition is devoted to the Fund of stereoscopic photographs which is preserved in the Photo Archive of the Art and History Museums in Trieste and in this occasion has been selected a certain number of shots printed on paper and slides on glass exhibited for the first time to the public and made between the years 1850-1930.

This exhibition also strengthens the possibility to public and to make the most of the cultural heritage owned by the local Photo Archive. Its aim is revealing the world of stereographic photographs which were shown at the International London Exposition in 1851 and fascinated Queen Victoria. They became so popular that they contributed in a significant way to the diffusion of photographs and particularly of touristic ones.

The views concerning touristic destinations permit to make the first virtual tours around the world: you can recognize places without really knowing them.

This instrument came before the successful audiovisuals from the twentieth century and shares with it the same social practice, the central role of the house, the participation of entire families, the capacity of being entertaining and informative at the same time.

The stereoscope permits to the viewer to travel sitting comfortably in his armchair near a fireplace, as Charles Baudelaire says: you can watch the world and be hidden from it.

The fund of stereographic photographs preserved in the Photo Archive of the Art and History Museums is composed of 728 photographic properties which are described, digitalized and accessible by consulting the Integrated Catalogue of Cultural Heritage.

The considerable number of these documents – increased by donations and acquisitions – and their remarkable quality renders this Fund particularly interesting both from the historical and artistic points of view.

This collection from Trieste shows symbolic touristic places: Trieste, the Italian cities of the Grand Tour, Europe, Egypt and the exhotic East and even the Moon. These works became ever so popular even among the amateur and they do not only narrate about monuments and views, the models and participants propose plenty of descriptions, tableaux vivants, typical scenes or historical reconstructions with educational or edifying purposes or sometimes even with erotic ones.

All together they represent a great natural photographic library open to travels, so that the viewer is submerged in a special sensory, hipnotic and virtual dimension, as said the American scientist, literary man and consumer of of stereoscopic images Oliver Wendl Holmes (1809-1894).

Here there are mainly black and white pictures, sometimes also hand painted ones coming from workshops active in the city.

There are also some selected plates by Arturo Benussi (1866-1938), kindly donated by his family and this enriches the exhibition apart from the city heritage fund. This talented amateur from Trieste made mainly coloured stereoscopic images from the beginning of the twentieth century. They describe Trieste, Friuli, Venice, the Dalmatian area and Bosnia.

The exhibition is hosted in the Selva Hall, located on the ground floor of the Gopcevich Palace and there is also an interactive space where it is possible experiencing the emotion of stereoscopic visions.

 

CONTATTI
cmsafototeca@comune.trieste.it
tel. 040/6754068

 

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